Il periodo della menopausa è molto delicato per qualsiasi donna. Simboleggia una sorta di passaggio: dal periodo fertile si passa a quello successivo. Ovvero ad una nuova stagione della vita.
Purtroppo non tutte le donne vivono questo cambiamento fisico con leggerezza e serenità. E questo, per svariati motivi. Uno sicuramente riguarda la sfera psicologica: il proprio corpo cambia e di conseguenza cambia anche la propria mente.
Un altro motivo altrettanto importante senza ombra di dubbio, riguarda i fastidi e i dolori legati proprio alla menopausa: vampate di calore, un metabolismo che cambia, sbalzi d’umore, malessere generale ecc…
Insomma, è importante cercare di vivere al meglio questa nuova e delicata esperienza di vita.
E proprio per coloro che sono soggette ad uno o più fibromi uterini, in menopausa, sarà fondamentale tenerli sotto controllo. Non solo per la loro posizione: sarà soprattutto importante controllare costantemente la loro dimensione.
Cosa significa entrare in menopausa
Prima di parlare dei fibromi che affliggono le donne in menopausa, introduciamo proprio quest’ultima per avere un quadro maggiormente chiaro.
La menopausa non è affatto una malattia. Si tratta bensì di un ciclo fisiologico che riguarda la vita di tutte le donne del mondo. Quando quest’ultima arriva, significa che l’età fertile sta terminando e che quindi non sarà più possibile cercare una gravidanza.
In questo momento di transizione, molte donne – non tutte – accusano dei dolori o dei fastidi che spesso risultano complessi da gestire. Tuttavia non temere perché ci sono delle terapie, a volte anche completamente naturali, che aiutano a tenere sotto controllo svariate sensazioni.
Normalmente la menopausa si presenta dai 45 ai 55 anni. Ogni corpo, come ti ribadiamo spesso, è a sé per cui non esiste una età esatta per entrare “ufficialmente” in menopausa. Piuttosto, esiste una fascia di età da tenere presente come “finestra temporale”. Tuttavia però capitano anche situazioni dove la menopausa si presenta precocemente o anche tardivamente.
Capire se si sta entrando in menopausa non è complesso. Le mestruazioni non scompaiono da un mese per l’altro ma inizieranno a diventare irregolari, ad avere un flusso sempre meno abbondante e saranno sempre più distanziate l’una dall’altra.
E’ importante capire come cambia un corpo femminile con l’avvento della menopausa, soprattutto se il corpo in questione è soggetto ad uno o più fibromi uterini.
Le ovaie cessano l’attività che svolgevano durante il periodo fertile e, quindi, diminuisce la quantità degli estrogeni presenti nel sangue. Ovvero, gli ormoni prodotti fino a poco tempo fa dalle ovaie stesse.
Fibroma uterino e i sintomi da tenere sotto controllo
Il fibroma uterino è un tumore benigno che coinvolge la muscolatura dell’utero. La presenza di quest’ultimo è piuttosto diffusa: circa una donna su quattro ne è affetta. Le cause non sono ancora chiare tuttavia, però, un fattore molto importante riguarda sicuramente l’età della paziente.
Tra i 30 ed i 40 anni sono parecchio frequenti e, tra i 40 ed i 50, ancora di più.
Ovviamente poi, i fibromi non sono affatto tutti uguali così come non sono uguali i sintomi o i fastidi da loro prodotti. Il tutto varia a seconda della loro posizione e della loro grandezza.
I fibromi sottomucosi possono avere delle dimensioni piuttosto ridotte e si collocano all’interno della cavità uterina. In questo caso, quest’ultimi, provocano dei flussi mestruali molto abbondanti e spesso, la paziente riscontra un secondo problema, ovvero: anemia cronica da carenza di ferro. Per cui, le mestruazioni devono essere sempre controllate e, tra l’altro, sono in grado di raccontarci molto del nostro corpo.
Se ti accorgi dunque che quest’ultime diventano anomale nella loro durata, nel flusso e nei dolori, poni molta attenzione e rivolgiti al tuo ginecologo per un consulto.
Un altro sintomo che non devi mai sottovalutare è quella sensazione anomala di gonfiore nella zona pelvica. Se ti ritrovi in questa descrizione, rivolgiti subito al tuo medico. Lui saprà aiutarti nel modo più corretto possibile.
Ricordati che nessun disturbo deve mai essere sottovalutato: anche un’esigenza maggiore di minzione potrebbe rivelare la presenza di uno o più fibromi uterini.
Un altro sintomo piuttosto comune è il dolore percepito durante un rapporto sessuale. Non è affatto normale quindi, chiedi al tuo ginecologo di indagare maggiormente.
Fibromi e menopausa, come affrontarli
Se si è soggetti ad uno o più fibromi, durante tutto il corso della propria vita sarà di fondamentale importanza procedere con delle visite di routine annuali o anche ogni sei mesi. Questo lo deciderai assieme al tuo medico curante.
Per cui, entrare in menopausa non simboleggia nulla di maggiormente preoccupante.
Durante il periodo fertile, il corpo di una donna produce – naturalmente – gli estrogeni. Quest’ultimi sono fondamentali per i fibromi perché, grazie proprio agli estrogeni, riescono a vivere e, in alcuni casi, anche ad ingrandirsi.
Questo significa che con l’insorgere della menopausa il volume stesso dei fibromi tenderà a ridursi spontaneamente in quanto le ovaie smetteranno di lavorare. La stessa cosa vale anche per i sintomi ad esso legati: miglioreranno notevolmente e, addirittura, scompariranno del tutto.
Possiamo quindi affermare che, per le pazienti affette da fibromi uterini, la menopausa è una vera svolta in tal senso. Da definire assolutamente un traguardo positivo.
Come intervenire efficacemente
Durante il periodo fertile, gli interventi in grado di aiutare la paziente, sono: cure farmacologiche, interventi chirurgici, embolizzazione ed uso degli infrasuoni localizzati.
Durante il periodo della menopausa invece, il medico ginecologo ti seguirà e mano mano che scompariranno i dolori, adotterà un nuovo percorso curativo. Arrivando poi al momento in cui non avrai più bisogno di nessuna terapia.
Devi porre però molta attenzione ad un’altra situazione. Se al contrario di quanto detto e nonostante la regressione del fibroma tu dovessi comunque avere forti dolori o riscontrare perdite ematiche anche dopo la menopausa, devi contattare immediatamente il tuo ginecologo o recarti al pronto soccorso.
In casi come questo sono necessari degli approfondimenti diagnostici e, in alcuni casi piuttosto gravi, anche la rimozione dell’utero per poi, successivamente, proseguire con una verifica istologica.
Non dimenticare anche la possibilità di intervenire con l’embolizzazione, una pratica di radiologia interventistica che ti salva l’utero ed elimina il maledetto fibroma!