Fibroma o leiomioma dell’utero

Quando parliamo di fibroma uterino, parliamo di un tumore benigno che risponde anche a termini come  mioma o leiomioma.

Questa neoformazione è la più comune affezione della parete dell’utero che, in termini prettamente scientifici, prende il nome di miometrio

Il miometrio è’ costituito da muscolatura liscia, una muscolatura che non risponde ad impulsi volontari ma si contrae in maniere spontanea

Il fibroma uterino tuttavia può sia rimanere confinato nella parete muscolare dell’utero ( parleremo in questo caso di fibroma INTRAMURALE) che localizzarsi al suo interno in uno spazio  che prende il nome di cavità endometriale

I fibromi prevalentemente endocavitari prendono il nome di fibromi SOTTOMUCOSI

Infine il fibroma uterino può localizzarsi anche esternamente all’utero ed in questo caso parleremo di fibromi SOTTOSIEROSI.

IL fibroma può coinvolgere tutte e tre le principali zone dell’utero.

A volte, in particolare in presenza di più fibromi ,l’utero può essere interessato da questa patologia in tutte le sue parti. 

Anatomicamente l’utero può essere suddiviso in FONDO ( la cupola dell’utero) CORPO ( la parte centrale) e COLLO ( la porzione più caudale e a contatto con il canale vaginale). 

Mentre il coinvolgimento di fondo e soprattutto corpo dell’utero è molto frequente da parte della patologia fibromatosa, il collo appare invece molto spesso risparmiato dai fibromi. In qualche caso i fibromi uterini posso coinvolgere anche i legamenti dell’utero, in particolare il legamento largo.

Le cause che conducono allo sviluppo e crescita dei leiomiomi non sono ancora state del tutto ben individuate.

La familiarità per questo tipo di patologia gioca spesso un importante ruolo e non è infatti infrequente vedere nella stessa famiglia più donne affette da questa patologia. Quando familiare, l’insorgenza può essere anche abbastanza precoce, a volte anche prima dei 30 anni di età. 

La crescita dei fibromi è stato  dimostrato possa anche essere ormono-dipendente,  essendo in stretta correlazione con la secrezione ormonale ovarica, specificatamente  con la sua componente estrogena.

Quando l’utero è affetto da più di un fibroma, a volte molti fibromi, parleremo di FIBROMATOSI uterina. La fibromatosi può nel tempo comportare una crescita significativa dell’utero in termini di dimensioni arrivando ad un volume anche di sei-otto volte rispetto ad un  utero di dimensioni normali. 

Ad un utero affetto da un fibroma o più fibromi può anche associarsi la presenza di altre patologie, in particolare l’ADENOMIOSI (vai alla pagina adenomiosi.it) e/o il VARICOCELE PELVICO, una congestione del circolo venoso pelvico spesso conseguente ad una compressione delle strutture venose da parte dell’utero ingrossato (per ulteriori approfondimenti trattamentovaricocele.it).

Sia l’ Adenomiosi che il varicocele pelvico ( più propriamente detto congestione pelvica) possono essere tuttavia presenti singolarmente e  cioè in donne non affette da miomi o fibromatosi.

Fortunatamente tutte queste patologie, in particolare il fibroma, la fibromatosi e l’adenomiosi tendono progressivamente a risolversi spontaneamente dopo la menopausa grazie alla drastica caduta dei livelli degli ormoni estrogeni.

Il fibroma dell’utero è presente in circa il 25% della popolazione femminile durante l’età fertile ma fortunatamente almeno il 50% di queste pazienti arriva alla menopausa senza alcuna necessità di dover intervenire chirurgicamente, anche perché molto spesso il fibroma non si rende responsabile di alcun sintomo. 

L’incidenza del fibroma uterino varia inoltre a seconda della razza. Le donne afro-caraibiche sono maggiormente colpite rispetto alla razza caucasica e spesso nelle prime assistiamo ad un insorgenza mediamente più precoce e con sintomi spesso anche più marcati.

Classificazione del Fibroma uterino

Come già accennato, i  fibromi uterini possono essere classificati in tre diversi tipi:

I) Quando il fibroma uterino si sviluppa prevalentemente  all’interno della cavità uterina parleremo  Fibroma sottomucoso: questa tipologia  e quella meno  comune. Tuttavia questa tipologia si rende spesso responsabile di una sintomatologia precoce, cioè anche quando il fibroma non ha raggiunto dimensioni di rilievo. In alcune pazienti fibromi sottomucosi di appena pochi centimetri possono già rendersi responsabili di una forte sintomatologia, classicamente  la presenza di un ciclo mestruale aumentato  e/o emorragico oltre che prolungato nel tempo ( da 5 a 15-20 giorni).

II)  Se il fibroma si sviluppa nella parete muscolare dell’utero (espandendosi poi esternamente e/o internamente durante la sua progressiva crescita)  parleremo di  Fibroma intramurale. Questo fibroma rappresenta  la tipologia più frequente e può rendersi responsabile di sintomi quali sanguinamenti abbondanti durante il ciclo mestruale ma anche senso di peso e dismenorrea ( dolori durante i giorni del ciclo mestruale). Il fibroma intramurale può più o meno velocemente, a seconda dei casi, assumere anche dimensioni molto significative rendendosi così responsabile anche di compressione sugli organi circostanti, in particolare sulla vescica e sul retto. La vescica per fibromi di dimensioni generalmente superiori a 10 cm di diametro può progressivamente condurre a minzioni sempre più frequenti, che ovviamente si intensificano parallelamente al crescere della massa uterina.

 III) Fibroma sottosieroso: si sviluppa nella parte più esterna dell’utero e cresce verso l’esterno. Questo fibroma non incide sul flusso mestruale non causando sanguinamenti. Può tuttavia rappresentare un impedimento se di importanti dimensioni, in particolare durante una gravidanza perchè limita l’espansione dell’utero occupando spazio. Può inoltre esercitare compressione su altri organi, specialmente a livello della colonna vertebrale.

Esistono poi fibromi sottosierosi o sottomucosi  collegati all’utero attraverso un peduncolo ed è proprio per questo motivo che prendono il nome di fibromi PEDUNCOLATI.

Sintomatologia del fibroma uterino

Come abbiamo già ampiamente introdotto in precedenza, la persistenza del fibroma uterino o di più fibromi non comporta necessariamente dei sintomi, almeno per quanto riguarda le fasi iniziali della malattia. 

Pertanto la presenza di un fibroma, spesso scoperto dal medico per puro caso durante una visita di routine , non richiede nessun tipo di intervento terapeutico. I fibromi devono essere presi in considerazione dal momento in cui cominciano a crescere in maniera importante o quando comportano una sintomatologia che il medico curante generalmente non ha nessuna difficoltà a riconoscere.

 La sintomatologia classica di un fibroma uterino,  oltre il senso di pesantezza all’addome (ciò si verifica  per uteri con fibroma o fibromi di dimensioni sicuramente di rilievo) ed un aumentato flusso mestruale in caso di fibromi che coinvolgano la cavità ( e cioè i sottomucosi e/ gli intramurali-sottomucosi) comprende anche, a seconda dei casi,  dolori o algesie pelviche sia diffuse che localizzate, una compressione su intestino, vescica o altri organi ed in particolare, sempre quando il fibroma assume  dimensioni di rilievo, compressione a livello della colonna vertebrale con conseguente mal di schiena,  sintomo che inizialmente spesso la stessa paziente fatica a collegare con la presenza di un fibroma uterino.  

La compressione sulla vescica inizialmente può essere poco significativa ma con il crescere delle dimensioni dell’utero la vescica può essere sempre di più soggetta a incontinenza e frequenza minzionale. 

In qualche caso la compressione del fibroma sul retto può  comportare una difficoltà allo svuotamento dell’ Intestino.  

Il trattamento dei fibromi uterini si rende quindi di assoluta necessità quando queste masse comportano una veloce e progressiva crescita, quando si rendono responsabili di perdite ematiche significative (menometrorragia) o responsabili di un sanguinamento prolungato durante il ciclo mestruale , sanguinamento che potrà  protrarsi anche per diversi giorni (menorragia).

Infine, il trattamento del fibroma uterino si rende assolutamente necessario se la sua presenza è stata messa in relazione con l’evidenza di 1 o più aborti. Sfortunatamente  il mioma  può rendersi responsabile di una compressione della cavità dell’utero, nei casi più gravi la cavità può essere addirittura totalmente occupata da una massa fibromatosa rendendo quindi impossibile, di fatto, il normale impianto e la conseguente crescita del feto all’interno dell’utero.