Il fibroma uterino: sintomi, cause e cura

Il fibroma uterino è un tumore benigno che coinvolge l’utero, ovvero l’organo riproduttivo femminile. Nella maggioranza dei casi, quest’ultimo non si trasforma quasi mai in una patologia grave né tantomeno compromette la vita della paziente.

Anzi, se quest’ultimo non crea problematiche in relazione con il ciclo mestruale e non provoca dolori, il medico può anche ritenere non necessario intervenire chirurgicamente.

Il fibroma uterino si sviluppa mediante il tessuto muscolare liscio dell’utero. Una singola cellula si riproduce più e più volte in modo autonomo fino a che non crea una massa chiara, compatta e gommosa che ben si distingue dal tessuto circostante.

L’unico consiglio che ti vogliamo dare è quello di consultare un medico in caso di sintomi anomali. E, una volta diagnosticato il fibroma uterino, saranno di fondamentale importanza i controlli di routine: la sua grandezza infatti, deve essere monitorata e tenuta sempre sotto controllo.

Fibroma uterino: sintomi

Il fibroma uterino “porta con sé” dei sintomi che non passano quasi mai inosservati. Tra i più comuni rientrano, ad esempio, un flusso mestruale sempre più abbondante rispetto alla norma e quel senso estraneo di pesantezza importante nella zona pelvica. Quest’ultimo sintomo lo si percepisce, in particolar modo, quando il fibroma uterino aumenta notevolmente la sua dimensione.

Per cui devi porre sempre molta attenzione alle tue mestruazioni, ovvero quando l’utero tende fisiologicamente ad aumentare le sue dimensioni.

Se invece il flusso rimane invariato il dolore percepito sarà molto più importante. Questo perché se il fibroma uterino non si sente nutrito inizia a morire, e in questo caso, i frammenti del fibroma possono penetrare nei tessuti circostanti e provocare dolori anche piuttosto acuti, nonché febbre.

Nel caso invece di fibroma peduncolato – ovvero collegato alle pareti uterine solo mediante un peduncolo – i dolori possono aumentare notevolmente nel caso in cui il peduncolo si stia torcendo. In questo caso, il dolore è dovuto alla minore quantità dell’afflusso di sangue.

Tuttavia però ci sono anche casi dove i sintomi non sono praticamente presenti. Si scopre della presenza del fibroma uterino solo grazie ad accertamenti propedeutici alla gravidanza o legati magari ad altre indagini in corso.

Devi inoltre tenere presente che ogni corpo è a sé, per cui, di conseguenza, anche la patologia presenterà dei “campanelli d’allarme” differenti da donna a donna.
Se ad esempio il fibroma uterino si appoggia sulla vescica, noterai una maggiore necessità di minzione. Dunque, in base alla “sede” del fibroma uterino i sintomi saranno differenti.

Nella maggioranza dei casi, è inusuale che il fibroma uterino dia dei sintomi prima dei 30 anni di età. E, quest’ultimo, ha la tendenza a sparire naturalmente nel periodo della menopausa.

Altri sintomi altrettanto comuni, sono:

  • dolori addominali,
  • difficoltà ad urinare,
  • costipazione e gonfiore,
  • dolore ad uno o più arti,
  • dolori durante e post rapporto sessuale,
  • spotting tra una mestruazione ed un’altra,
  • difficoltà ad evacuare,

In caso invece di un eccessivo sanguinamento vaginale, ti invitiamo caldamente a recarti subito al pronto soccorso in modo da ottenere, nel più breve tempo possibile, un supporto medico urgente.

Fibroma uterino: cause

Spesso ci si chiede come mai possa comparire un fibroma uterino e se sia o meno possibile capire quali possano essere le eventuali cause.

Purtroppo, ad oggi, non si conoscono ancora le cause esatte legate alla formazione di questa patologia.
Gli studi, le ricerche e le teorie proposte non sono mancate nel corso degli anni, ad ogni modo, i risultati ad oggi ottenuti, non sono stati in grado di soddisfare la comunità scientifica.
Per quanto essi siano validi, non sono ancora ritenuti sufficienti.

Quello che però possiamo affermare con certezza è che ci sono dei fattori oggettivamente più influenti rispetto ad altri, e sono: predisposizioni genetiche, ormonali, ambientali ma anche caratteristiche legate alla propria etnia.

Ad esempio è risaputo che le donne di origine africana o afroamericane hanno una predisposizione alquanto elevata al fibroma uterino. Le cause, i medici ipotizzano, siano da conciliare con i loro maggiori livelli di un ormone che ne stimola la crescita.

Altro dato da tenere in considerazione, seppur non determinante, è sicuramente l’età della paziente.

Diagnosi

Come per qualsiasi patologia, è molto importante arrivare tempestivamente ad una diagnosi corretta. Conoscere il proprio corpo permette di intervenire tempestivamente e di individuare, nel più breve tempo possibile, la giusta cura.

Accorgersi di avere un fibroma uterino non è sempre immediato. Se non si presentano sintomi, potrai avere una diagnosi solo mediante una accurata visita ginecologica. Il medico, molto semplicemente inserirà due dita all’interno della vagina, mentre, con l’altra mano, eserciterà una leggera pressione sull’addome. In questo modo, avrai la conferma o meno di un eventuale fibroma uterino.

Oltre a questo primo controllo, quella che rimane sempre una grande certezza è senza ombra di dubbio l’ecografia. Viene consigliata sia quella trasaddominale e sia quella transvaginale. Entrambe, grazie alle immagini prodotte, permettono al ginecologo di avere un quadro molto più approfondito circa la situazione medica della paziente in cura. Sia l’ecografia trasaddominale e sia quella transvaginale sono completamente indolori: non provocano né fastidi durante l’esame né tantomeno il giorno seguente.

Ti citiamo poi anche la risonanza magnetica. In questo caso si tratta di un esame molto specifico e dettagliato. E’ infatti in grado di fornire tutta una serie di informazioni utilissime che spesso evitano interventi chirurgici non necessari.
Il referto ottenuto sarà davvero preciso tanto da comunicare al medico dove si trova esattamente il fibroma – o i fibromi -, il loro numero esatto e anche la loro grandezza. In questo modo sarà molto più semplice procedere con una cura esatta perché si è a perfetta conoscenza della loro posizione.

In alternativa a questi due esami, il ginecologo potrà consigliarti anche di procedere con: isterosalpingografia e biopsia dell’endometrio.

Cure possibili

Tutti gli esami sopra citati sono fondamentali al fine di iniziare – ove necessario – una cura farmacologica specifica e funzionale. Per cui, una volta ottenuta un’indagine diagnostica approfondita, il tuo ginecologo ti spiegherà come è più opportuno proseguire.

Dopo quindi aver analizzato l’età, i sintomi presentati ed eventuali dolori, il medico ti proporrà una cura farmacologica idonea. Quest’ultima sarà in grado di donarti un beneficio temporaneo.

Nel caso in cui quest’ultima non fosse sufficiente, allora si prenderà in considerazione un intervento chirurgico e l’embolizzazione.

L’embolizzazione

L’embolizzazione è una tecnica che consiste nell’introdurre delle sostanze embolizzanti mediante l’utilizzo di un catetere. Il tutto si attua sotto controllo radiologico e alla paziente viene somministrata l’anestesia locale o al massimo spinale. In alcuni casi, ove la paziente presenti particolare sensibilità al dolore, si opta per l’anestesia epidurale.

L’intervento si svolge in sala angiografica, e dopo aver incannulato l’arteria femorale e successivamente quella uterina, si procede con l’embolizzazione selettiva dell’area vascolare peritumorale. Tale intervento dura circa un’ora ma in mani molto esperte i tempi operatori possono più che dimezzarsi ( 20 minuti circa) salvo nei casi particolarmente complessi.

E’ un’ottima soluzione in quanto si tratta di una tecnica veramente poco invasiva ed ha lo scopo di salvare l’utero preservando quindi la fertilità nel caso in cui la paziente abbia il desiderio di diventare madre.

Cosa assolutamente non possibile in caso di intervento chirurgico perché in questo caso si effettua un’asportazione.

L’unico effetto collaterale possibile potrebbe svilupparsi dopo l’intervento nel caso in cui ci fosse una allergia al mezzo di contrasto. In questo caso sarà sufficiente una terapia a base di analgesici.
Nonostante i casi siano rari ti informiamo comunque anche di questa, seppur remota, possibilità.

Si tratta quindi di una grande rivoluzione della medicina moderna.

Prevenzione

Nonostante gli studi fatti, la scienza non ha ancora stabilito un’eventuale prevenzione concreta. L’unico atteggiamento corretto da attuare è quello di scegliere uno stile di vita sano.