Fibroma uterino: può diventare maligno?

Il fibroma uterino è un tumore benigno, e quindi non canceroso, piuttosto diffuso. Questa situazione clinica, forse ancora poco approfondita, colpisce all’incirca una donna su quattro.

Una volta individuata e accertata la presenza di uno o più fibromi, il tuo ginecologo ti spiegherà quali sono le strade percorribili e, quale di queste, maggiormente si adatta a te.

In questo articolo dunque ti spieghiamo cos’è il fibroma uterino, quali sono i sintomi da captare fin da subito, come diagnosticarlo in tempo ma soprattutto indagheremo per capire se il fibroma uterino può, o meno, diventare maligno.

Cos’è il fibroma uterino

Ci rendiamo conto che, la parola “tumore”, lascia sempre sbalorditi quando la si ascolta da un medico.

Non è semplice gestire le proprie emozioni davanti ad una diagnosi che comprende questo vocabolo, tuttavia, in questo caso, non ti preoccupare perché non sei in pericolo di vita né tantomeno dovrai sottoporti a cicli di chemioterapia o radioterapia.

I fibromi uterini sono delle neoplasie pelviche piuttosto diffuse che si formano dal tessuto liscio dell’utero. Ti basti pensare che circa il 70% delle donne – entro i 45 anni – ne sono soggette. I fibromi sono spesso sintomatici: provocano dei dolori e fastidi importanti. Altre volte invece, sono del tutto asintomatici.

La dimensione, così come la loro posizione, può variare da fibroma a fibroma e, queste caratteristiche, sono spesso determinanti al fine di cercare la soluzione migliore per la paziente.

I fibromi si differenziano tra loro e si dividono in tre tipologie diverse: fibroma sottomucoso, fibroma sottosieroso e infine, fibroma intramurale. Quello sicuramente più diffuso è il fibroma sottosieroso mentre, viceversa, quello meno comune è il fibroma sottomucoso.

Quest’ultimi, indipendentemente dalla loro tipologia o grandezza, si manifestano soprattutto durante l’età fertile della paziente. Questo perché i fibromi si “alimentano” sia con il flusso sanguigno relativo alle mestruazioni e sia attraverso gli estrogeni.

In modo particolare, i sintomi si presentano dai 30 anni in poi, difficilmente una ragazza giovanissima riscontra fastidi legati al fibroma uterino.

Quando il naturale ciclo della vita ti accompagnerà alla menopausa, il fibroma tenderà a regredire. In svariati casi, quasi completamente. Questo perché non avrai più il normale funzionamento dell’utero.

I sintomi del fibroma uterino

I sintomi riconducibili al fibroma uterino sono, in caso di patologia sintomatica, piuttosto riconoscibili.

Uno dei primi campanelli d’allarme è sicuramente il sanguinamento anomalo e, quest’ultimo, può presentarsi in diverse occasioni, ovvero: dopo un rapporto sessuale consenziente e tra una mestruazione e l’altra. Ma comunque, più in generale, se dovessero presentarsi perdite di sangue ingiustificate nonché abbondanti, devi indagare subito.

Inutile dirti che, in casi come questi, dovrai immediatamente rivolgerti ad un medico o al tuo ginecologo. Se quest’ultimo non dovesse risultare reperibile recati subito al pronto soccorso in modo da ottenere un’assistenza medica urgente.

Nel caso in cui tu abbia un fibroma peduncolato potresti invece riscontrare problematiche differenti. Se infatti quest’ultimo si torce potrebbe causarti una sensazione di peso sulla parte bassa del ventre ma anche dolori acuti e piuttosto intensi durante l’arco dell’intera giornata.

Poni particolare attenzione anche alla tua necessità di andare al bagno. Un bisogno urinario più frequente, in caso di fibroma è piuttosto “normale”. Questo perché, banalmente, la vescica viene compressa e quindi questo ti porta ad avere una più frequente esigenza di minzione.

In alcuni casi invece, si verificano fastidiosi sintomi intestinali provocando, oltre che dolori, la stipsi.

Come diagnosticare un fibroma uterino

In caso di fibroma uterino asintomatico, la sua presenza viene scoperta solo ed esclusivamente durante una visita ginecologica approfondita. Dopo una ecografia transvaginale e, se necessario, una ecografia transaddominale, sarà possibile, effettivamente, riscontrare una presenza o una assenza del fibroma.
Entrambi sono esami totalmente indolori e non invasivi. Sono fondamentali perché, grazie ai risultati ottenuti (immagini), sarà possibile ricostruire l’intera situazione clinica della paziente.

Ovviamente, una volta scoperta la presenza del fibroma, sarà necessario monitorare la situazione con visite di routine specifiche.

Di solito, quando un fibroma non presenta alcun tipo di sintomo, non ha nemmeno la necessità di essere trattato mediante cure farmacologiche.

Se invece presenti dei sintomi particolari o ti rispecchi nei sintomi sopra citati, il ginecologo ti spiegherà come è più indicato proseguire e qual è la cura maggiormente idonea per te.

Normalmente si parte sempre da una cura farmacologica in modo da bloccare i dolori, come ad esempio i classici analgesici. Se questo non dovesse bastare si valutano altre due soluzioni: l’intervento chirurgico o l’embolizzazione.

Fibroma uterino maligno, è possibile?

Si parla di tumore maligno quando una massa anomala di cellule ha la capacità e la forza di crescere e di diffondersi molto velocemente anche nei tessuti circostanti, nonché nel resto dell’organismo.

Già questa spiegazione dice molto.

Il fibroma uterino invece, è un tumore benigno che, di conseguenza, non intacca altri organi. Certamente può provocare dei fastidi ma non replica le proprie cellule e né tantomeno si diffonde nell’organismo.

La possibilità che un fibroma possa in qualche modo diventare un tumore maligno, c’è, tuttavia è una conseguenza davvero rara, se non addirittura rarissima.